In questo numero:
- CONFERENZA EUROPEA SULLA TECNOLOGIA FOTOVOLTAICA A GLASGOW
- BOOM DEI TETTI FV IN GERMANIA E GIAPPONE
- LE STRATEGIE DEI GOVERNI DI GALIZIA E NAVARRA PER LO SVILUPPO DI UN’INDUSTRIA EOLICA LOCALE DI LIVELLO INTERNAZIONALE
- SCADONO A GIUGNO I FINANZIAMENTI DELLA REGIONE PIEMONTE
- IL CODICE CONCORDATO: UNO STRUMENTO PER PROMUOVERE L’ARCHITETTURA ENERGETICAMENTE CONSAPEVOLE
- APPROVATA LA DIRETTIVA EUROPEA SULL’ELETTRICITÀ DA RINNOVABILI
- SUNDAY 2000 – LA GIORNATA EUROPEA DELL’ENERGIA SOLARE
- BREVI DAL MONDO
- NOTIZIE DA ISES ITALIA
CONFERENZA EUROPEA SULLA TECNOLOGIA FOTOVOLTAICA A GLASGOW
Le prospettive aperte dagli eccezionali sviluppi scientifici e tecnologici. Le divergenti opinioni sulle strategie da seguire per il futuro. Grande interesse per le applicazioni ed i programmi dei Tetti FV, con ombre, tuttavia, sul programma italiano.
La biennale Conferenza europea sul fotovoltaico, svoltasi quest’anno a Glasgow dal 1 al 5 maggio, ha confermato il momento favorevole del settore. Gli eccezionali sviluppi scientifici e tecnologici stanno aprendo la strada a celle e sistemi fotovoltaici (FV) sempre più efficienti e meno costosi. Fra queste, le celle multigiunzione (ovvero celle a più strati, ognuno in grado di trasformare in energia elettrica onde luminose caratterizzate da intervalli di lunghezza d’onda diversi e quindi capaci di sfruttare in modo più efficace l’energia solare incidente) hanno consentito di raggiungere in laboratorio efficienze del 32%. E ancora, le celle a film sottile e gli innovativi sistemi FV a concentrazione promettono di raggiungere, nel breve periodo, efficienze dell’ordine del 20-30% con una forte riduzione dei costi ottenuta grazie a nuove tecniche automatizzate di produzione. La prospettiva di poter raggiungere in tempi più lunghi rendimenti dell’ordine del 40-50%, una soglia ritenuta irraggiungibile solo fino a pochi anni, è una stimolante sfida per il mondo della ricerca.
Sulla strada da seguire per una piena affermazione del FV si è molto dibattuto nel corso della conferenza e sono emerse opinioni a volte molto divergenti.
Bill Gillett della Direzione Generale TREN (TRasporti ed Energia) della Commissione Europea, nell’illustrare il V° Programma Quadro dell’UE per le fonti rinnovabili, ha chiesto agli operatori del FV di proporre progetti di grande taglia, che coinvolgano una molteplicità di attori (gruppi industriali o produttori di tecnologie di dimensione medio-grande) e che occupino grandi superfici.
Secondo Gillett, se si vuole in qualche modo raggiungere o avvicinare gli obiettivi individuati con gli impegni assunti a Kyoto, bisogna puntare su poche grandi iniziative. Altro argomento portato a sostegno di questa tesi è la limitata capacità degli uffici di Bruxelles di valutare e seguire gli sviluppi di numerosi piccoli progetti.
Di parere diametralmente opposto è stato Hermann Scheer, direttore di Eurosolar, che ha invitato apertamente la Commissione a modificare questa impostazione, in quanto pregiudizievole per lo sviluppo della tecnologia FV. Secondo Scheer, il modello di sviluppo dei sistemi ad energia rinnovabile non può ricalcare quello dei sistemi convenzionali alimentati con combustibili fossili, concentrato su pochi grandi progetti realizzati da pochi grandi operatori. Esso dovrà invece basarsi su un sistema energetico diverso, che segua, soprattutto per il FV, lo schema di una generazione decentrata dell’energia, attraverso numerosi impianti di piccola taglia realizzati e gestiti da una molteplicità di attori. L’energia solare è disponibile in maniera diffusa su tutto il pianeta, e ciò rende possibile una drastica riduzione del trasporto dell’energia, con il risultato di minimizzare le perdite di trasmissione, i rischi ambientali e, ovviamente, i costi per la rete di distribuzione. Per ottenere questi obiettivi è quindi necessario, secondo Scheer, finanziare quanti più progetti possibili, ferma restando la valutazione di idoneità e qualità delle proposte. Questa è la strategia che le istituzioni europee, nazionali e regionali, come anche l’industria privata, dovrebbero adottare per favorire la diffusione del FV.
Nella relazione di Scheer vi è stato purtroppo un riferimento piuttosto critico al programma italiano dei 10.000 Tetti FV, citato come esempio negativo, assieme al programma americano del milione di tetti solari. Nulla da eccepire sul programma in sé, però il ritardo nel suo avvio pone seri dubbi sull’effettiva capacità e volontà dei decisori politici e crea pesanti ostacoli al mercato: incentivi annunciati e sempre rinviati bloccano la realizzazione di impianti, al di fuori di una ristretta nicchia di applicazioni “isolate”.
Da più parti è venuto un richiamo all’informazione e al coinvolgimento di un pubblico sempre più ampio sulle tematiche oggetto del convegno. Tecnici, economisti e politici si sono trovati d’accordo nel rimarcare che solo con un’opinione pubblica ben informata sarà possibile richiedere a chi ha incarichi di governo di produrre strumenti legislativi e promuovere finanziamenti adeguati capaci di incidere sullo sviluppo del FV. Queste istanze per ora sono espresse solo da una parte troppo ristretta della società. A questo proposito il termine “fotovoltaico” è stato considerato da molti come una parola oscura per “l’uomo della strada” e si è proposto in futuro l’uso del termine “elettricità solare”, concetto più comprensibile.
La conferenza di Glasgow ha dedicato una particolare attenzione alle scuole. In una piccola manifestazione, i ragazzi delle scuole superiori di alcuni Paesi, tra cui una scuola italiana di Verona, hanno illustrato i risultati di alcuni esperimenti condotti in classe, come la costruzione di piccoli prototipi funzionanti ad energia solare. Ci sembra questa una delle vie più appropriate per una diffusione capillare delle rinnovabili: includere nei programmi educativi ministeriali un certo numero di ore dedicate allo studio della generazione, del trasporto e del consumo dell’energia, con un particolare riferimento alle rinnovabili. Anche nella “sessione poster” vi sono stati riferimenti alla diffusione delle informazioni, con l’illustrazione di manuali ad uso delle scuole e di manuali per formatori dei Paesi in via di sviluppo. Per i PVS non abbiamo trovato a Glasgow una grande varietà di prodotti e soluzioni; l’evento è sembrato più rivolto al mercato dei Paesi industrializzati, anche nella sezione espositiva, con una marcata prevalenza dei sistemi “grid-connected” rispetto a quelli “stand-alone”.
Per informazioni sul Convegno di Glasgow:
home.t-online.de/home/pv-mess-systeme/glasgow/conference.html
www.wip.tnet.de/
BOOM DEI TETTI FV IN GERMANIA E GIAPPONE
In un mese la legge tedesca che incentiva il kWh da FV fa crescere la domanda del 200%. In Giappone l’industria FV raddoppierà la produzione.
La capacità fotovoltaica (FV) installata in Europa alla fine del ’99 ammontava a 123,58 MW, di cui circa la metà, 66,2 MW, nella sola Germania, dove in queste ultimissime settimane si è verificata un fortissima crescita delle richieste di installazioni grid-connected.
A determinare questo autentico boom è stata l’entrata in vigore (1° aprile 2000) della nuova legge tedesca sulle energie rinnovabili (Renewable Energy Law, REL) che prevede incentivi diversificati per le tecnologie che immettono in rete elettricità prodotta da rinnovabili. Per quanto riguarda il FV, secondo la REL, ogni chilowattora di elettricità solare immessa in rete è retribuito ad un prezzo di 0,99 DM (980 lire) per un periodo di 20 anni (l’intero testo della REL è sul sito internet: www.wind-energie.de). Dopo poco più di un anno dalla partenza del Programma nazionale 100.000 Tetti FV, le domande ricevute ammontavano a 12 MW; nel mese successivo all’approvazione della REL si sono aggiunte richieste per 35 MW complessivi. Il programma tedesco prevede prestiti a tasso zero da parte dell’istituto di credito Kreditanstalt fur Wiederaufbau’s (KfW), che rendono particolarmente interessanti gli investimenti: chi installa un impianto FV ha la possibilità non solo di ripagarsi delle spese sostenute, ma anche di guadagnare vendendo alla rete l’elettricità prodotta ad un prezzo più che vantaggioso. Nelle ultime settimane il KfW ha ricevuto circa 1000 domande di finanziamento al giorno.
La REL non grava sul bilancio statale, in quanto la nuova tariffa è coperta da un sovrapprezzo sulla bolletta elettrica per un massimo di 0,1 pfenning (circa 10 lire) per chilowattora.
Questi sistemi di incentivazione (in conto produzione) hanno il vantaggio di stimolare la realizzazione di impianti ad alto rendimento e la diffusione di inverter sempre più efficienti: solo i sistemi realmente produttivi garantiscono la copertura dell’investimento e la possibilità di guadagno.
Anche in Giappone, nel ’99 e nella prima parte del 2000, si è registrata un’incredibile crescita del settore. Per l’anno 2000 il MITI giapponese (Ministry of International Trade and Industry) ha stanziato 266 milioni di dollari (circa 560 miliardi di lire) a sostegno del programma nazionale, che mira all’integrazione in edilizia di 70.000 sistemi FV entro il 2004. Il programma non prevede incentivi sul kWh ceduto alla rete ed un ridotto sostegno in conto capitale (meno del 30%) non scoraggia la domanda che anzi si mantiene elevatissima anche con l’annunciata riduzione dell’incentivo, grazie soprattutto ad una diffusa campagna di informazione.
Nel corso del ’99, con la realizzazione di nuovi impianti per una potenza di 43 MW, il Giappone ha spodestato gli Stati Uniti dal primato mondiale relativo alla capacità installata complessiva, raggiungendo un totale di 190 MW.
Per soddisfare la crescente domanda, l’industria solare nipponica ha aumentato la produzione in modo significativo nel corso del ’99, da 49 a 80 MW; per il 2000, i piani sono ancora più ambiziosi: la Sharp, che proporrà sul mercato delle utenze domestiche anche moduli colorati, porterà la sua produzione complessiva da 30 a 60 MW, rendendo il FV uno dei suoi business principali, secondo solo a quello dei cristalli liquidi; la Kyocera ha pianificato un incremento del 70% della produzione annua di moduli FV, che ammonterà a 60 MW; 12 MW è l’obiettivo della Mitsubishi, che intende così raddoppiare la produzione rispetto al ’99. La Kawasaki Heavy Industries ha deciso di entrare nel mercato FV con un investimento di 5 milioni di dollari: importerà e commercializzerà moduli FV prodotti dalla statunitense Evergreen Solar.
In Giappone si ritiene che questa aumento di produzione possa portare, entro il 2010, ad un consistente calo dei prezzi dei sistemi installati. Per un impianto domestico tipo (4 kW) i costi di installazione scenderanno dagli attuali 950Y/kW (circa 19.220 lire) a 350Y/kW (circa 7.080 lire); aumenti dell’efficienza di questi sistemi dal 10% al 15% e della durata del ciclo di vita da 15 a 20 anni influenzeranno positivamente il prezzo dell’energia generata che, dagli attuali 81 Y/kWh (1.640 lire), si porterà a 28 Y/kWh (circa 567 lire).
Tuttavia, in un quadro più generale, a causa della forte domanda mondiale, i prezzi dei moduli potrebbero subire un leggero incremento nell’arco dei prossimi 2 anni.
Fonti: Renewable Energy World, Solar Century, Photon
CRESCITA DEL FV IN ALCUNI PAESI INDUSTRIALIZZATI (1998-99)
Fonti: Renewable Energy World, Solar Century, Photon
| CRESCITA DEL FV IN ALCUNI PAESI INDUSTRIALIZZATI (1998-99) | |||
| Paese | Potenza installata totale a fine ’99 (MW) |
Potenza installata totale a fine ’98 (MW) |
Tasso di crescita (%) |
| Germania | 53,9 | 66,2 | 22,8 |
| Italia | 17,7 | 18,5 | 4,6 |
| Francia | 8,0 | 10,0 | 25,0 |
| Olanda | 6,5 | 9,5 | 47,0 |
| Spagna | 8,0 | 9,0 | 12,5 |
| Austria | 2,9 | 3,5 | 21,0 |
| Altri U.E. | 6,5 | 7,4 | 13,4 |
| Totale U.E. | 103,5 | 123,6 | 19,4 |
| Giappone | 133,3 | 190,0 | 42,5 |
| Stati Uniti | 127,9 | 147,0 | 14,9 |
| Nota: una capacità installata significativa è presente anche in Australia (22,52 MW) e in Messico (11,98 MW) – dati fine 1998. Fonte: EurObserv’ER |
|||
LE STRATEGIE DEI GOVERNI DI GALIZIA E NAVARRA PER LO SVILUPPO DI UN’INDUSTRIA EOLICA LOCALE DI LIVELLO INTERNAZIONALE
La rapidissima crescita delle installazioni eoliche in Spagna degli ultimi anni (secondo l’EWEA, 346 MW solo nel ’99 e una potenza installata totale di 1.180 MW) trova la sua origine in una serie di fattori positivi: un quadro di incentivi governativi che danno garanzia ad investitori ed istituti finanziari, un’ampia disponibilità di terreni a bassa intensità abitativa e con buone risorse di vento, il coinvolgimento delle società elettriche ed una favorevole politica di alcuni governi provinciali, ad esempio, quelli della Galizia e della Navarra. In queste regioni i programmi eolici sono stati avviati solo 3 anni fa e già si registra un giro d’affari assai rilevante. L’approccio è semplice: le aziende che desiderano installare turbine eoliche (ma anche altre tecnologie rinnovabili devono assicurare che gli investimenti effettuati abbiano ricadute sull’economia locale e coinvolgano i produttori della zona. Le centrali sono in genere di proprietà di consorzi composti da compagnie elettriche di distribuzione, governi regionali, società private e produttori di turbine e tutti traggono vantaggio dai ricavi della produzione, insieme ai Comuni che ospitano gli impianti. Il primo effetto di questa pratica è stata la creazione di industrie del settore ed occupazione.
Ad esempio, in Galizia (regione del nord-ovest) alla fine ’99 erano installati 257 MW eolici, e ne sono previsti altri 588 entro la fine di quest’anno. Un piano energetico del ’95 ha previsto di installare, entro il 2005, circa 2.800 MW, per una produzione annuale di 5.600 GWh/anno, circa il 45% dei suoi consumi elettrici. Per ottenere questo obiettivo, entro 5 anni si investiranno circa 480 miliardi di lire; secondo le direttive del governo della provincia, il 70% di questo denaro dovrà beneficiare le attività e le imprese locali; la creazione di occupazione diretta supererà probabilmente le 2.000 unità. Questa politica ha ridotto l’importazione di turbine e 7 importanti società hanno insediato in Galizia linee produttive di pale, di componenti e di turbine complete per l’installazione, anche creando joint-venture con aziende danesi come la Vestas (Gamesa Eolica) e la Bonus (Bazan-Bonus), che rispettivamente detengono il 42,5% ed il 7,7% del mercato spagnolo. Convive con queste la Ecotecnia (una delle 3 società interamente nazionali, insieme alla Made e alla Desarrollos Eolicos) che ha una fabbrica in Galizia ed una in Navarra.
Anche in quest’ultima provincia (al confine con i Pirenei), l’eolico si è sviluppato per valorizzare una risorsa locale e con lo scopo di ridurre la dipendenza energetica al 70% (attualmente è dell’86%). Con i suoi 248 MW installati a fine ’99 la Navarra ha perso il primato che deteneva nel ’98, ma resta al secondo posto tra le province spagnole ed oggi produce il 30% della sua elettricità grazie allo sfruttamento del vento. Il piano energetico della provincia al 2010 è molto ambizioso: coprire i fabbisogni elettrici al 100% con le rinnovabili, di cui il 45% con l’eolico. La società capofila nel settore è la Energia Hidroelectrica de Navarra (EHN) (per il 48% di proprietà pubblica); nel ’97 l’eolico è diventata la sua prima attività ed oggi può considerarsi uno degli operatori eolici più importanti d’Europa, tanto che le sue iniziative vanno oltre i confine della provincia e della Spagna.
Se nel 2010 sarà raggiunto l’obiettivo di 9.000 MW eolici installati in tutta la Spagna, un peso determinante lo avranno avuto le politiche dei governi della Galizia e della Navarra.
SCADONO A GIUGNO I FINANZIAMENTI DELLA REGIONE PIEMONTE
La Giunta Regionale piemontese, con deliberazione n. 45-29418 del 21.2.2000 ha autorizzato l’apertura di un bando regionale per la concessione di contributi in conto capitale nella misura del 30% dell’investimento, al fine di incentivare interventi di risparmio energetico ed utilizzo delle fonti rinnovabili nei settori “Edilizia” ed “Industria”. Il bando, pubblicato sul B.U.R. del 5/4/2000, stabilisce le tipologie di interventi ammessi a contributo, la spesa minima per ogni singolo intervento (12 milioni per il settore edile, 20 milioni per quello industriale), le modalità ed i termini di scadenza per la presentazione delle domande, fissato per il 15/6/2000. La disponibilità finanziaria per questa iniziativa è di 10 miliardi di lire, di cui un terzo a favore di interventi nel settore “Edilizia” e due terzi a favore del settore “Industria”.
Inoltre, in attuazione del decreto n. 401 del Ministero delle Politiche Agricole (11/9/1999), la Regione Piemonte ha aperto un bando riguardante la “concessione di contributi in conto capitale a favore della produzione e della utilizzazione delle fonti rinnovabili nel settore agricolo”. Il bando, pubblicato sul B.U.R. n. 20 del 17/5/2000, prevede contributi del 50% per impianti termici alimentati a biomassa vegetale, per interventi di contenimento dei consumi energetici negli allevamenti zootecnici e nella climatizzazione delle serre, per l’elettrificazione con fonti rinnovabili degli alpeggi e per impianti alimentati a biogas. La spesa minima ammissibile per ciascun intervento è di 12 milioni. Sembra probabile che il termine di scadenza per la presentazione delle domande, attualmente fissato per il 27/6/2000, possa essere prorogato di un mese circa.
Per informazioni: I bandi possono essere scaricati dal sito della Regione Piemonte
http://www.regione.piemonte.it/bandi/index.htm
IL CODICE CONCORDATO: UNO STRUMENTO PER PROMUOVERE L’ARCHITETTURA ENERGETICAMENTE CONSAPEVOLE
L’obiettivo principale del “Codice concordato di raccomandazioni per la qualità energetico-ambientale di edifici e spazi aperti” è di ridurre i consumi energetici e l’utilizzo delle risorse ambientali, minimizzando gli impatti sull’ambiente e sul territorio.
Si tratta di un codice nato in accordo con i Ministeri Industria, Ambiente e Lavori pubblici, con l’ENEA, l’Istituto Nazionale di Architettura, il Consiglio Nazionale Architetti, il Consiglio Nazionale Ingegneri, l’Istituto Nazionale di Urbanistica, l’Observatoire Internationale d’Architecture, l’Associazione Nazionale Comuni Ialiani (ANCI), l’Associazione Nazionale Costrutturi Edili (ANCE), l’Istituto Centrale per il restauro, lo IEFE-Bocconi, le Associazioni della Rete Punti Energia lombardi e numerose amministrazioni locali. Vi hanno già aderito circa 100 Comuni, 4 Regioni ed altre Amministrazioni pubbliche ed enti di interesse.
Diviso in tre parti, Principi, Strumenti Urbanistici e Progetti d’intervento (7 pp.), il documento intende specificare secondo linee generali: a) una serie di requisiti ai quali devono rispondere i piani urbanistici ed i progetti al fine di soddisfare l’esigenza di elevati livelli di qualità energetico-ambientale degli edifici e degli spazi esterni ad essi annessi; b) le azioni che possono essere avviate dalle amministrazioni pubbliche e dai soggetti privati; c) le diverse iniziative riguardanti agevolazioni fiscali ed incentivi che possono essere offerti dalle amministrazioni pubbliche.
Il documento elenca una serie di attività che possono essere intraprese dalle singole amministrazioni con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas serra nel settore civile. Ad esempio, attività di informazione e sensibilizzazione dei cittadini, formazione di operatori esperti, applicazione di tecnologie innovative, applicazione di idonei criteri di progettazione e di attente politiche territoriali. Amministratori e funzionari impegnati nella formulazione dei programmi, nella definizione delle normative, nella progettazione degli strumenti urbanistici e degli specifici interventi di trasformazione del territorio nell’ambito di un’amministrazione locale possono trovare all’interno del Codice un primo punto di riferimento.
Il documento individua le azioni su diversi livelli: da una scala sovracomunale ad una comunale, per arrivare al singolo intervento. La diffusione del Codice potrà essere favorita anche attraverso la promozione di concorsi di progettazione. Per facilitare i Comuni nella preparazione dei bandi è stato allegato al Codice un bando-tipo per l’architettura sostenibile approvato dal Consiglio Nazionale Architetti e dal Consiglio Nazionale Ingegneri.
Una prima fase di applicazione del Codice Concordato è rappresentata dai già noti Contratti di Quartiere che hanno lo scopo di favorire interventi di recupero edilizio in zone particolarmente degradate promuovendo l’interazione tra amministrazione e soggetti privati.
Il Codice Concordato può costituire un utile strumento nel promuovere un’edilizia pubblica energeticamente consapevole, vista la crescente responsabilità delle amministrazioni locali in questo settore.
Il testo completo del Codice si trova al seguente indirizzo:
http://ferd.ulysse.it/ambiente/index.html
Per ulteriori informazioni:
Arch. Laura Papanti Pelletier (ANCE) – tel. 06 84881.
APPROVATA LA DIRETTIVA EUROPEA SULL’ELETTRICITÀ DA RINNOVABILI
Fino al 2005 ogni Paese dell’UE sarà libero di adottare il proprio schema di sostegno
La Commissione Europea ha adottato la proposta di Direttiva per l’energia elettrica da fonti rinnovabili presentata a fine marzo dal Parlamento Europeo. Dopo una lunga attesa e due falliti tentativi di far approvare le bozze di direttiva, la decisione è stata presa il 10 maggio e prevede che ci sia libero corso agli attuali regimi di incentivi vigenti nei diversi paesi dell’UE (principio della sussidiarietà), almeno fino al 2005, quando, anche in base ai risultati maturati nei prossimi anni, si adotteranno normative armonizzate a livello di Unione, anche con l’obiettivo di offrire maggiori garanzie agli investitori e favorire la concorrenza. Lo scopo generale della Direttiva è quello di aumentare la quota di energie rinnovabili sul totale dei consumi di elettricità dell’UE dall’attuale 13,9% al 22,1% entro il 2010; l’Italia dovrà passare, compreso il grande idroelettrico, dal 16% al 25%.
La Direttiva prevede che gli Stati membri debbano fissare ogni anno gli obiettivi nazionali e riferire i progressi ottenuti (alcune ulteriori disposizioni della Direttiva renderanno vincolante questo impegno).Altri aspetti della Direttiva europea richiedono che vi sia la priorità di accesso alla rete elettrica dell’energia prodotta da fonte rinnovabile, un’equa ripartizione dei costi di allacciamento tra produttori e fornitori di elettricità, una razionalizzazione e velocizzazione delle procedure autorizzative. Secondo molti osservatori l’approvazione di questa bozza di Direttiva rappresenta il riconoscimento della necessità di sostegno e di incentivi alle rinnovabili. Sebbene questo aspetto sia contestato da una parte della stessa Commissione Europea, è giusto rilevare che il mercato dell’energia non riflette il reale costo sociale delle differenti forme di energia: i produttori di energia da fonte fossile non pagano che in minima parte il costo dei danni ambientali che provocano e continuano a ricevere forti incentivi statali diretti, stimati in 15 miliardi di Euro all’anno.
Per scaricare la Direttiva da internet:
www.agores.org/POLICY/COM_STRATEGY/elecdirective.htm
SUNDAY 2000 – LA GIORNATA EUROPEA DELL’ENERGIA SOLARE
Un evento per promuovere l’energia solare in ogni località italiana ed europea
Il SunDay ha l’obiettivo di diffondere presso il grande pubblico la conoscenza dell’energia solare e delle fonti energetiche rinnovabili. Gli eventi SunDay devono essere promossi e gestiti localmente su base volontaria. Nel proprio ambito, ogni cittadino può sensibilizzare componenti della società civile locale al fine di organizzare la giornata dell’energia solare nel Comune o nella Provincia di appartenenza.
ALCUNI EVENTI SUNDAY 2000 IN ITALIA
Campi Salentina (LE) – Isola della cultura
Sunday a Campi Salentina (LE)
Rassegna “Amico Sole” sulle energie alternative pulite e seminario informativo
16 – 18 giugno 2000
Per informazioni: Pompilio Petrelli (Ente Fiera)
tel.: 0832 791082 fax: 0832 792942
e-mail: entefiera@comune.campi-salentina.le.it
Carpi (MO)
SunDay all’ITIS Leonardo da Vinci – Inaugurazione impianto FV
Domenica 18 giugno 2000
Per informazioni: ITIS Leonardo da Vinci (Carpi – MO)
Proff. Covezzi e Stermieri
tel.: 059 695241 e-mail: s.covezzi@itisvinci.com
Casoria (NA)
SunDay a Casoria (NA) – Esposizione
Domenica 28 maggio 2000
San Giorgio a Cremano (NA)
SunDay a San Giorgio a Cremano (NA) – Esposizione
Domenica 4 giugno 2000
Per informazioni: ANEA – Agenzia Napoletana Energia e Ambiente
tel.: +39 081 409 459 e-mail: aneainfo@tin.it
Pietrelcina (BN)
Venerdi 16 e Domenica 18 giugno 2000
Sunday a Pietrelcina (BN) – Convegno e Area Dimostrativa
Per informazioni: Elettrosannio snc (Pietrelcina)
tel.: 0824 991 900/ 991 046
e-mail: info@elettrosannio.com
Verona
SunDay a Verona – Esposizione, Forum di discussione, dimostrazione progetti delle scuole
Domenica 18 giugno 2000
Per informazioni: AGEVE (Verona) – Dr. B. Benato
tel.: 045 8036312 e-mail: ageve2001@infinito.it
Vidracco (TO)
Sunday a Vidracco (TO) ed altre località vicine – Conferenze, dimostrazione impianti, mostra
17 – 18 giugno 2000
Per informazioni: Elfo Frassino (Federazione di Comunità di Damanhur)
tel.: 0124 512184 e-mail: esperide@damanhur.it
Per informazioni sugli eventi italiani ed europei:
http://www.isesitalia.it (SunDay)
http://www.sundayeurope.com
BREVI DAL MONDO
L’IMPERATIVO AMBIENTALE DEL REPP PER L’EARTH DAY: IL FUTURO DEVE ESSERE RINNOVABILE
Nel 1995, poco dopo la sua formazione, il Renewable Energy Policy Project (REPP) presentò la sua prima pubblicazione dal titolo: “The Enviromental Imperative: A Driving Force in the Development of Renewable Energy Technologies”. Nell’aprile 2000, in occasione dell’Earth Day, il REPP pubblica una versione aggiornata del documento iniziale, “The Enviromental Imperative for Renewable Energy: An Update”, partendo dal presupposto che, nonostante i cambiamenti avvenuti negli ultimi 5 anni, l’imperativo ambientale sia rimasto lo stesso: il futuro deve essere rinnovabile.
Nel nuovo documento vengono analizzati e confrontati, con il sostegno di numerose e dettagliate tabelle, i risultati di alcuni studi condotti sui diversi impatti ambientali delle tecnologie convenzionali per la produzione di elettricità e quelli dovuti all’impiego delle tecnologie rinnovabili. Per valutare l’impatto su terra, acqua, aria e clima delle varie tecnologie per la produzione di elettricità è stato preso in considerazione l’intero ciclo di vita, analizzando gli effetti dei materiali usati nella produzione degli impianti, del trasporto dei combustibili, della costruzione e della dismissione degli impianti, della generazione dell’energia, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti.
Sebbene tutte le tecnologie per la produzione di energia abbiano un loro specifico impatto ambientale, la conclusione è che, al fine di ridurre le conseguenze negative per l’ambiente, le tecnologie rinnovabili sono la scelta più sicura, perché i rischi ambientali che esse comportano sono di gran lunga minori e, nella maggior parte dei casi, non paragonabili ai disastri causati dalle tecnologie convenzionali, considerate ormai insostenibili.
Per informazioni: il documento può essere scaricato da sito del REPP:
http://www.repp.org/publications.html
UNA FABBRICA DI TURBINE EOLICHE ENERGETICAMENTE AUTONOMA
L’applicazione dei principi di architettura bioclimatica ed un sistema misto solare ed eolico con una serie di accumulatori stagionali hanno consentito di assicurare l’autonomia energetica all’intero edificio (1.500 m2 di superficie) della nuova sede dell’azienda J. Bornay Aerogeneradores, da quasi 30 anni presente sul mercato spagnolo.
Orientato in asse est-ovest, l’edificio è così organizzato: la zona di produzione è orientata verso nord e la zona che si affaccia a sud è su due piani, al piano terra si trova l’ingresso principale, l’amministrazione ed il dipartimento di elettricità, al primo piano c’è una grande serra ed un corpo centrale con una cupola trasparente. La serra ha la doppia funzione di albergare 72 pannelli fotovoltaici in silicio monocristallino da 75 W ciascuno, connessi in 3 gruppi di 24 pannelli collegati in serie e poggiati su una struttura ad inclinazione regolabile, e la seconda, più importante, di funzionare come un sistema solare passivo. Infatti, in inverno la serra scalda l’aria che viene convogliata verso gli uffici e la zona di produzione, e in estate funziona come camino solare richiamando l’aria fresca dalla zona nord e ottimizzando la ventilazione naturale. Sul corpo centrale d’ingresso sono stati installati altri 102 pannelli FV in silicio amorfo da 12 W ciascuno.
Nella parte posteriore dell’edificio due aerogeneratori con rotori tripala da 12 e 24 kW, servono a produrre il resto dell’energia elettrica necessaria al funzionamento della fabbrica. Un piccolo fabbricato isolato contiene, infine, le batterie, che consentono di assicurare l’autonomia energetica per 3 giorni in assenza di sole e vento.
Per informazioni: Juan y David Bornay, S.R.C.
http://www.bornay.com
e-mail: bornay@bornay.com
ENERGIA ELETTRICA DALLE OLIVE. I PRIMI IMPIANTI IN SPAGNA
La principale compagnia elettrica spagnola, la Endesa, investirà 39 milioni di dollari (circa 82 miliardi di lire) per realizzare due impianti per la generazione di elettricità dall'”orujillo”, cioè dagli scarti della produzione di olio di oliva. Grazie al suo contenuto oleoso, questa biomassa, di difficile smaltimento, in quanto non utilizzabile come mangime per gli animali e dannosa per l’ambiente, brucia facilmente con ridotte emissioni inquinanti. Le nuove stazioni, tra le prime al mondo nel loro genere, saranno operative dal 2001 nelle province di Jaen e Ciudad Real, nel cuore della regione spagnola più ricca di uliveti. Ciascun impianto, alimentato da 105.000 tonnellate/anno di “orujillo”, avrà una potenza di 16 MW (ogni chilowattora elettrico è prodotto dalla combustione di circa 1 kg di orujillo).
Si ritiene che in Spagna, maggior produttore mondiale di olive, sia possibile realizzare 30 impianti di questo tipo per una potenza complessiva di 500 MW.
La forte domanda di olio di oliva, in crescita del 20% l’anno negli USA e nell’Europa occidentale, rende particolarmente interessante questa tecnologia, il cui sviluppo dipenderà dal prezzo del combustibile: attualmente una tonnellata di “orujillo” costa circa 17 dollari.
Per informazioni: Endesa
http://www.endesaenergia.es/
SEGRETARIATO INTERNAZIONALE PER LE RINNOVABILI NELLE ISOLE
In seguito alle conclusioni tratte dalla Global Conference on Renewable Energy Islands (Aroe, DK, settembre ’99), alla quale parteciparono delegati di 34 isole di 22 nazioni, il Forum Danese per l’Energia e lo Sviluppo (FED) ha fondato il “Secretariat for Renewable Energy Islands”, organizzazione internazionale dedicata allo sviluppo delle energie rinnovabili nelle isole di tutto il mondo. Il Segretariato si sta occupando di redigere un piano d’azione che comprenda attività di divulgazione e informazione sulle tecnologie disponibili, la realizzazione di impianti dimostrativi e la ricerca di meccanismi di finanziamento innovativi.
Per informazioni: Forum for Energy and Development
http://www.energiudvikling.dk/projects.php3
NOTIZIE DA ISES ITALIA
GRATIS AI SOCI DI ISES ITALIA IN REGOLA CON LE QUOTE 2000 IL VOLUME DELL’ENEA SULLA RADIAZIONE SOLARE IN ITALIA

Il più recente volume sulla radiazione solare in Italia pubblicato dall’ENEA sarà inviato gratuitamente (fino ad esaurimento copie) ai Soci di ISES ITALIA, in regola con le quote associative 2000, che ne faranno richiesta scritta (vedi sotto modalità).
Il volume (200 pp.) fornisce i valori medi mensili della radiazione solare globale al suolo sul piano orizzontale per gli anni 1996-97. I valori sono stimati per oltre 1614 Comuni italiani (tutti quelli aventi almeno 10.000 abitanti ed alcuni comuni minori posti in zone poco popolate) a partire dalle immagini del satellite Meteosat mediante il sistema Heliosat. Nel volume è inclusa una tabella con la radiazione media negli anni 1994-97. Il precedente volume era stato pubblicato nel 1997 e riportava dati riferiti all’anno 1995.
Per ricevere il volume i Soci dovranno inviare una richiesta scritta alla Segreteria di ISES ITALIA
AD OTTOBRE IN LIBRERIA LA VERSIONE ITALIANA DI
“FROM SPACE TO EARTH: THE STORY OF SOLAR ELECTRICITY”
di JOHN PERLIN
Nel prossimo mese di ottobre sarà pubblicata la versione italiana di “From Space to Earth: the Story of Solar Electricity” (1999) dello storico dell’energia solare John Perlin.

La pubblicazione del libro, curata da Edizione Ambiente, è promossa dall’ISES International e da ISES ITALIA. L’iniziativa è parte degli eventi dell’ISES Millennium Solar Forum volti a far conoscere la storia dei sviluppi che hanno condotto alle moderne tecnologie solari.
John Perlin è anche l’autore di “A Golden Thread: 2500 Years of Solar Architecture and Technology” (1980) e “A Forest Journey: the Role of Wood in the Development of Civilization” (1989).
EUROSUN 2002 IN ITALIA A BOLOGNA
PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA A COPENAGHEN
Durante il prossimo Congresso Eurousun 2000, che avrà luogo in Danimarca dal 18 al 22 giugno, ISES ITALIA, insieme agli altri organizzatori, presenterà il programma preliminare di Eurosun 2002, in calendario dal 24 al 27 giugno del 2002 presso il Centro Congressi di Bologna.
Anche a seguito delle indicazioni di ISES International, è previsto che le conferenze regionali dell’associazione siano orientate in futuro a trattare i temi relativi alle applicazioni delle energie rinnovabili, lasciando che quelli più prettamente scientifici siano sviluppati nei congressi mondiali biennali.
Eurosun 2002 ha per tema “Le energie rinnovabili per le Comunità locali europee” per alimentare infrastrutture, sistemi e attività (edifici pubblici, trasporti, agricoltura, industria, servizi).
I Seminari Tematici di ISES ITALIA
“ENERGIE RINNOVABILI E
ARCHITETTURA ENERGETICAMENTE CONSAPEVOLE”
ORGANIZZAZIONE DEI SEMINARI TEMATICI PER 50 PARTECIPANTI REALIZZATI SU RICHIESTA DI ORDINI PROFESSIONALI, ASSOCIAZIONI DI PROFESSIONISTI, ISTITUTI UNIVERSITARI, ENTI LOCALI, AZIENDE, ASSOCIAZIONI INDUSTRIALI
Responsabile: Arch. Patricia Ferro